Non so se la malattia ha un senso, so solo che oggi sono viva.
Sono Caterina ho 36 anni e l'anno scorso ho vissuto il periodo più brutto ma anche più intenso della mia vita. Ricordo che il 1 maggio ero alla festa di paese, felice e spensierata ma con un dolore dietro la schiena che mi accompagnava da giorni. Ho pensato ingenuamente che con un paio di spritz tutto potesse passare ma esattamente 2 giorni dopo ero ricoverata in ospedale.
Mi è stato diagnosticato un linfoma a grandi cellule tipo B non Hodgkin al mediastino e collo, due giorni prima spensierata e due giorni dopo avevo un tumore…La notizia più dolorosa e più sofferta che abbia mai ricevuto, mi sono data tempo 1 giorno per piangere e poi ho combattuto sempre con il sorriso e con lo spirito giocoso che mi contraddistingue.
Però una cosa la voglio dire: la malattia fa schifo, la chemio ti cura ma allo stesso tempo ti distrugge fisicamente e mentalmente, non c'e giorno in cui non si senta dolore, la stanchezza infinita, le trasfusioni, le difese a zero ,le vesciche in tutta la bocca , le gambe che non ti reggono, la perdita del gusto, la poca sensibilità nelle mani e la perdita dei capelli, i miei amati capelli
Ma ho combattuto ed ho vinto la guerra sempre affiancata dal mio esercito di amici e famiglia. Molti dicono che la malattia ti cambia,che si trova un senso alla fine di tutto. Io sinceramente dopo 1 anno dalla fine dell'incubo ancora non l'ho trovato quel senso e non so se lo troverò mai, l'unica cosa di cui sono certa è che la ricerca mi ha salvata.
Il primo grazie va all'AIL e al reparto di ematologia del civile di Brescia. Ringrazio poi le amicizie, quelle vere, che ti salvano dal baratro, la famiglia che è il tuo rifugio sicuro e che ti puoi salvare dalla depressione.
Io sono guarita, sono in remissione completa, sono tornata alle mie abitudini, sono tornata a viaggiare, sono tornata al lavoro, sono tornata a vivere.
Caterina
Storie di combattenti