Monia e la leucemia
Il 30 settembre 2022, mi hanno diagnosticato la malattia. Leucemia, una parola che fa tremare, che fa paura. Ho pensato ai miei tre figli e al fatto che fino a poco tempo prima stavo bene. Tre cicli di chemio, i capelli che cadono, 35 giorni senza magare, i miei figli che mi vedevano sempre peggio. Il viaggio è stato lungo e oggi sono in remissione. Il mio percorso non è ancora finito ma ringrazio la ricerca e AIL perché è grazie a loro se sono ancora viva.
Una parola che fa tremare
Mi sono ammalata il 30 settembre 2022. Tutt'ora sentire la parola leucemia mi fa paura e mi fa tremare. Quella mattina sono andata al lavoro, stavo bene, avevo solo il ciclo. Ho chiamato la mia dottoressa di base e avendo ciclo abbondante mi dice di prendere un anti-emorragico. Quindi arrivo al lavoro, sono un ausiliare del traffico, e come sempre esco per il mio giro. Nel frattempo mi fermo in farmacia e prendo il farmaco indicato dalla dottoressa.
Dopo circa 3 ore decido di tornare in comando per fare una pausa e vedo il sangue ovunque fino alle ginocchia. Mi spavento, avviso il mio capo che preferisco tornare a casa perché non mi sento bene. Una vigilessa però decide di portarmi in pronto soccorso, giusto per un controllo perché non si sa mai. Arrivo al pronto soccorso ginecologico e a decidono di farmi un emocromo. In quel momento pensavo a tutto ma non a un tumore.
Pensavo a qualcosa all'utero o alle ovaie, e invece all'arrivo dell'esito dell'emocromo una dottoressa mi chiama nel suo ufficio e chiama anche mio marito che nel frattempo mi aveva raggiunto. Mi dice: "Ho una brutta notizia signora. C'è un sospetto di Leucemia. Sta arrivando un'ambulanza che la porterà in ematologia."
Mi è caduto li mondo addosso. Mio marito bloccato dice di non aver capito. lo avevo già capito tutto ma non avrei neanche immaginato che avrei passato quello che ho passato. Ho pensato subito ai miei figli. I piccoli hanno 5 e 8 anni, la grande 18. Mia figlia è riuscita a venirmi a salutare, i piccoli li ho rivisti il 9 novembre. Ho chiesto di andare a casa e di tornare il giorno successivo ma mi è stato negato. In ematologia mi hanno spiegato che ero grave, che non c'era un minuto da perdere o sarei morta dissanguata.
Sono partiti subito con trasfusioni di sangue, chemio e dopo 3 giorni biopsia osteo-midollare. Quando penso al fatto che stavo bene... ero solo stanca e avevo notato un livido sul braccio destro. Pensavo di aver preso una botta e invece era sintomo di mancanza di piastrine. In ospedale mi hanno fatto spogliare e mi sono accorta di altri lividi sulle gambe e anche sulla pancia. Non ci facevo caso. Purtroppo nella vita frenetica di tutti i giorni, tra lavoro casa e bambini non si fa caso a tante cose. E invece dovremmo pensare più a noi e alla nostra salute e piuttosto farsi controllare per una scemata ma essere certi che non sia niente.
Verso la remissione
Nel primo ricovero mi hanno detto che sarei dovuta tornare per altri 3 cicli di chemio solo quando ero in fase di dimissione. Non ci volevo credere. Ho passato giorni bruttissimi. La mucosite è stata la cosa peggiore, non riuscivo neanche a parlare, dal dolore mi avevano messo un cerotto di morfina. I miei figli in videochiamata mi vedevano sempre male e piano piano mi hanno visto senza capelli. Dicevo a me stessa chissenefrega dei capelli, ma quando mi guardavo allo specchio mi spaventavo.
Poi infezione all'intestino, pressione altissima che mi faceva scoppiare la testa, dolori ovunque. Non ho mangiato per 35 giorni. Solo qualche ghiacciolo alla menta e tanto the. Devo ringraziare la mia famiglia che a ogni mio capriccio mi portava ghiaccioli o gelati, lattine di coca e the. A volte nel corso dei 3 cicli di chemio i miei fratelli venivano anche solo per portarmi un panino vuoto. Ho fatto un totale di 3 cicli di chemio durissimi con ricoveri lunghi.
Per fortuna nel periodo di Natale ero a casa con i miei bimbi. Poi di nuovo dentro dal 13 gennaio al 28 febbraio. Penso sia stato il peggiore dal punto di vista psicologico. Ero disperata. Mi mancavano i miei bambini ma i valori del sangue dopo la chemio non risalivano e quindi non potevo uscire. Le visite in ospedale causa covid sono state possibili solo gli ultimi 15 giorni del 3° ricovero. Ero talmente disperata che i dottori mi hanno fatto entrare in reparto anche i miei bambini, con cuffietta mascherina e camice.
Riabbracciarli è stato bello ma vederli andare di nuovo via senza di me mi ha fatto crollare ancora di più. Quindi psicologa, psichiatra per tenermi tranquilla. Pastiglie per dormire, antidepressivi etc. Poi dalla disperazione mi hanno lasciato tornare a casa in aplasia. Avevo 200 globuli bianchi quando sono uscita. Purtroppo il midollo è aplastico. Non produce più piastrine e globuli rossi. Siamo a luglio e i globuli bianchi sono arrivati a 1800. Trasfondo piastrine 2 volte a settimana e sangue 1 volta a settimana. Ringrazio tutti i donatori di sangue perché sono viva solo grazie a loro.
Ringrazio la ricerca AIL perché è grazie a loro che sono ancora viva. Spero si trovi una soluzione al mio midollo aplastico dovuto da quanto dicono i medici alla tossicità della chemioterapia che per me è stata troppo forte. Mi parlano di trapianto da donatore ma spero di non arrivare a quello. Purtroppo non è ancora finita per me. Vado 2 volte a settimana in ambulatorio day hospital ma almeno sono viva. Sono qui a raccontarlo e soprattutto sono con i miei figli.
La vita non è più come prima e nella mia mente non sarà mai più come prima. Ma vado avanti, so che prima o poi tornerò al mio lavoro perché il peggio è passato. E poi ho ancora il mondo da vedere, devo fare tutto quello che non sono riuscita a fare prima. E crescere i miei bambini è la cosa più importante.
La malattia ad oggi è in fase di remissione completa ma continuano a farmi biopsie per il fatto che il midollo non abbia ripreso a funzionare. Attendo ancora l'esito dell'ultimo, sperando non sia tornata la malattia.
Storie di combattenti
I vostri commenti (7)
Ciao cara, la mia storia, è simile alla tua con la differenza, quando ho avuto la perdita di sangue mi era stato detto che non era niente ma non ci ho creduto... Ebbene dopo 15 g torno in ospedale e mi dicono leucemia mieloide Acuta. sono in remissione