Linfoma vs Marta: ho vinto io
Non te la puoi prendere con nessuno, perché la vita è così.
È fatta di cose belle e di cose brutte, alcune inspiegabili. E non ci puoi far niente, devi fartene una ragione e andare avanti.
A 21 anni metti in conto tutto, ma non pensi ad una grave malattia. Sono stata smontata in due secondi quando i medici mi hanno detto: “Marta, abbiamo visto dagli esami che hai fatto che hai un Linfoma di Hodgkin, presto ti ricovereremo d’urgenza così potrai iniziare le chemio”.
I miei genitori non volevano crederci, io invece non capivo. Mi trovavo in uno stato di disordine totale. Volevo fuggire e urlare. In quel periodo quasi non mi riconoscevo più. Ero diventata più nervosa, arrogante e molto irascibile. Insomma, mi bastava poco per arrabbiarmi o per scoppiare a piangere.
Ma non potevo dargliela vinta. Così mi sono fatta un po’ di forza e ho iniziato le terapie. Dopo qualche seduta mi sono caduti i capelli e le sopracciglia si sono sfoltite, per non parlare degli effetti collaterali, mi mettevano quasi KO.
Vedermi in quelle condizioni, attaccata ad una macchinetta, mezza spelacchiata mi faceva male, ma nonostante tutti i problemi fisici e morali che la chemioterapia causa, non mi sono buttata giù, in primis per me stessa e poi per le persone che mi stavano vicine.
Ho cercato di fare tutte le cose che facevo prima che mi ammalassi, seppur con qualche limite che giustamente i medici mi avevano posto. Ho continuato a vedere i miei amici, ad uscire con loro e a ridere e scherzare tutti insieme, a studiare per dare alcuni esami e a preparare la tesi di laurea che avevo già iniziato.
Insomma, ero senza capelli, ma ero sempre io. Ora ho finito le chemio e devo ancora iniziare le radio, ma mi sento guarita. Sono praticamente tornata a vivere in tutto e per tutto. Questa esperienza mi ha cambiata, vedo la vita da un’altra prospettiva.
Sono piena di energia e voglia di fare, non mi fermo un attimo, sono nuova, sono rinata e i capelli stanno iniziando a crescere.
Il linfoma non poteva e non doveva stare dentro di me e prendere il controllo del mio corpo, sono IO che decido per me, non deve essere lui.
Marta
Storie di combattenti