Gianpiero l'ironman - road to Klagenfurt
Mi chiamo Gianpiero e sono un triatleta o quanto meno sto cercando di diventarlo.
Questo mio cammino è iniziato qualche anno fa, quando, da un semplice dolore alla spalla mi sono ritrovato in ospedale davanti a un dottorino che guardandomi distrattamente mi diceva " lei ha un tumore". Potete solo in parte immaginare il trauma che quella insignificante ma allo stesso tempo terrificante affermazione mi aveva creato. "Tumore, io" continuavo a ripetere dentro di me sforzandomi di capire cosa mi stesse capitando ma senza però riuscirci; questo perché quella parola così terribile, da sola, voleva dire tutto e niente.
Per mia fortuna, sì perché in questi casi bisogna parlare anche di fortuna, tra tutti quei termini incomprensibili che si potevano accostare al termine "tumore" a me ne era capitato uno per il quale non ti senti sconfitto ancora prima di iniziare la battaglia. Battaglia che oggi posso dire di avere vinto ma che mi ha segnato nella mente e nel corpo.
Fisicamente non sono mai stato dotato, ma da sempre questa carenza non aveva mai minato lo spirito sportivo che mi aveva sempre contraddistinto portandomi a cimentarmi in diverse attività ginniche senza mai sfigurare. Ma le condizioni fisiche in cui mi ero ritrovato dopo un anno di terapie erano talmente precarie che mai avrei pensato di poter oggi intraprendere una sfida cosi dura.
Tutto è iniziato lì, volevo riprendere in mano la mia vita, tornare a sentirmi, per prima cosa, una persona normale e poi uno sportivo, perché per uno che ha sempre fatto tanta attività fisica ritrovarsi ad avere il fiato corto dopo aver salito cinque scalini era insopportabile, per non parlare dei venti kilogrammi di peso che avevo accumulato.
Fortunatamente mio fratello maggiore, sportivo quanto me ma decisamente più dotato, mi spinse a provare una disciplina sportiva che io conoscevo appena ma che lui invece praticava da diversi anni, e che a suo parere garantiva risultati incredibili essendo uno sport completo nel quale ti cimenti in tre discipline, motivo per cui è chiamato triathlon. Le tre specialità in questione sono il nuoto, il ciclismo e la corsa e si susseguono in quest'ordine in un'unica prova senza che tra di esse ci sia soluzione di continuità.
Naturalmente le distanze in gara in cui cimentarsi in questo sport sono diverse, ma la più conosciuta e dura prevede 3,8km di nuoto, 180km di bici e 42km di corsa ed è denominata IronMan.
Come potete immaginare i primi mesi d'allenamento sono stati molto duri, mi sono ritrovato spesso da solo negli spogliatoi della piscina con le lacrime agli occhi perché non ero in grado di nuotare mezza vasca senza avere il fiatone e dolori in tutto il corpo. Per non parlare delle prime "drammatiche" uscite in bicicletta con Lele, amico d'infanzia e IronMan, il quale era costretto letteralmente a spingermi quando affrontavamo delle leggere salite data la mia incapacità di superarle tanto era il dolore che provavo alle gambe.
Ma con tanta volontà e determinazione a distanza di cinque anni posso dire che tutto questo ormai è solo un terribile ricordo, ed è stato questo lungo percorso che mi ha portato oggi a scrivere queste righe.
In questi cinque anni mi sono allenato con vari triatleti ed in questo periodo li ho visti preparare diverse gare minori, nelle quali anche io con il tempo mi sono cimentato, ma di tanto in tanto alcuni di loro iniziavano un periodo intenso di allenamenti al termine del quale avrebbero disputato un IronMan.
I racconti delle loro esperienze, di quello che comporta iscriversi ad un evento simile, e non solo da un punto di vista prettamente fisico ma anche organizzativo, mi aveva fatto pensare che mai ci sarei potuto arrivare..... Ma ora, spinto da tanta determinazione e un pizzico di follia, ho deciso d'iscrivermi all'IronMan che si svolgerà il 26 giugno 2016 a Klagenfurt... perché come dico sempre "nulla è impossibile se lo vuoi veramente".
Ho scritto questa presentazione per far conoscere la mia storia e non perché mi senta un eroe o per vanità, anzi, ma per spronare a non mollare mai chi come me è stato colpito da un male che potenzialmente potrebbe ucciderti prima mentalmente e poi, forse, fisicamente.
Il sogno non è assolutamente quello di vincere, ma d'oltrepassare il mio limite e naturalmente il traguardo!
Storie di combattenti