Una famiglia che nasce nonostante il Linfoma

    Mio marito Lorenzo ha ricevuto una diagnosi di linfoma un anno fa. Poco dopo avremmo dovuto iniziare un percorso di procreazione assistita e non volevo più farlo. È stato lui a darmi tutta la forza di cui avevo bisogno mentre affrontava le terapie e poi un trapianto di midollo. Ora è in remissione e nonostante la paura non sia scomparsa del tutto, sento che abbiamo tutto il futuro davanti, che dobbiamo essere dei bravi genitori per il nostro piccolino che ci ha ridato la vita in un momento così buio.

    La storia di Martina

    Oggi vi racconto la storia di mio marito Lorenzo. Comincia tutto a settembre 2021, 29 anni appena compiuti, appena tornati dal viaggio di nozze. Mio marito nota un linfonodo ingrossato sotto l’ascella sinistra e decide di effettuare un’ecografia che conferma la presenza di linfonodi reattivi. Tempo qualche giorno e si presenta un male all’addome talmente forte da non riuscire nemmeno a stare in piedi e viene ricoverato per una settimana all’Ospedale maggiore di Bologna dove i medici gli diagnosticano un episodio di mesenterite acuta e gli viene somministrato, tra gli altri farmaci, il cortisone, che fa rientrare i linfonodi che si erano gonfiati a livello addominale sia quello sotto l’ascella.

    Da quel momento viene preso in carico dal reparto di gastroenterologia dell’ospedale Sant’Orsola di Bologna poiché si pensava che il problema fosse a livello addominale ed era necessario andare a fondo. Nel frattempo, a settembre 2021 rimango incinta ma purtroppo la gravidanza si ferma dopo qualche giorno. Rimango nuovamente incinta a ottobre 2021 ma purtroppo a dicembre 2021 ci dicono che il cuore del nostro bimbo ha smesso di battere. Lorenzo, intanto, sempre per i problemi a livello addominale, viene sottoposto a mille esami e risultano essere tutti negativi. A luglio del 2022 il linfonodo sotto l’ascella ricomincia a gonfiarsi fino a raggiungere oltre i 6 cm, a quel punto viene preso in carico dal reparto di ematologia del Sant’Orsola dove il 13 gennaio 2023, in seguito ad una biopsia del linfonodo, gli viene diagnosticato il linfoma non Hodgkin anaplastico a cellule T -ALK positivo. Quel giorno ero con lui ed ho iniziato subito a piangere poiché non pensavo ad una diagnosi così atroce dopo essere passato così tanto tempo.

    Il 18 gennaio avrei avuto l’impianto dell’embrione (percorso PMA) e non volevo più farlo, non ero pronta ad affrontare un eventuale altro dolore, ma fu mio marito a darmi tutta la forza di cui necessitavo e così feci l’impianto. A febbraio 2023 iniziò il suo percorso chemioterapico che si concluse il 26 maggio, poi fece la Pet di controllo ed era pulito. Il medico gli suggerì di procedere con il trapianto autologo di cellule staminali per evitare una recidiva e così il 30 settembre 2023 entrò in ospedale e purtroppo non l’ho avuto accanto il 2 ottobre quando nacque il nostro bimbo Leonardo, il nostro miracolo.

    Il 28 dicembre ha rifatto la pet e per fortuna sta bene. Spero con tutto il mio cuore che questo brutto mostro non torni più perché abbiamo tutta la vita davanti e dobbiamo essere dei bravi genitori per il nostro piccolino che ci ha ridato la vita in un momento così buio. Vivo sempre nella paura, però so che è in ottime mani e la scienza sta progredendo velocemente, per cui mi auguro che a breve tutto questo sarà solo un brutto ricordo.

    Martina

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