La mia rinascita dopo un Linfoma
Nel 2015 mi è stato diagnosticato un Linfoma di Hodgkin e all’inizio sembrava che tutto il mio mondo stesse crollando: l’annullamento di un matrimonio, l'essere stata abbandonata perché ritenuta non sana, la caduta dei capelli, la paura negli occhi dei miei familiari. Eppure, ho pensato che quella dovesse essere un’occasione di rinascita. E così è stato. A distanza di 8 anni trovo la forza di raccontare la mia storia. Oggi che mi sento ancora più forte, più consapevole e che sto per avere quella famiglia che la malattia sembrava avermi portato via. Voglio ringraziare la ricerca per questo, i medici, gli infermieri, la mia famiglia e AIL, che non mi ha mai lasciata sola un momento.
Ciao sono Enza,
un’ ex paziente e oggi una volontaria AIL. Nell'aprile del 2015, dopo tanti mesi di malesseri, visite, indagini, medici mi viene diagnosticato un Linfoma di Hodgkin. Non pensi mai che qualcosa del genere possa capitare a te. E invece...Mi sono ritrovata con questo ospite indesiderato. Ad un certo punto avevo intuito che qualcosa non andava e che non era qualcosa di bello ma ricevere una diagnosi di tumore non è stato facile. Eppure, insieme alla paura di ciò che sarebbe stato, è arrivata una grande forza. Mi sono detta che dovevo affrontarla quella malattia.
All’inizio sembrava che tutto stesse crollando: un matrimonio rimandato per poi essere annullato, l'essere stata abbandonata perché ritenuta non sana, l'inizio delle cure, la caduta dei capelli, terribile, l'apprensione, la paura della mia famiglia nel vedermi soffrire Ma poi mi sono resa conto che poteva esserci del buono anche in quella brutta situazione: l'amore, l'accoglienza, la gentilezza, la CURA degli ematologi, degli infermieri, dei volontari AIL che hanno reso quel periodo più sereno possibile. Sapevo che i miei genitori non erano soli mentre aspettavano che finissi il mio ciclo di Chemio, dall' altro lato io venivo coccolata sempre dai volontari e dai medici. Tutto era reso più sopportabile per quanto potesse essere possibile.
Ad ottobre 2015 arriva, dopo mesi di cure, la remissione completa. La gioia infinita...ma anche iniziava il periodo dei controlli con l'ansia che ne derivava. Oggi che mi ritengo fortunata ancora di più, credo che quel periodo sia stata una seconda nascita. Faccio ancora i miei controlli ma ho anche accanto a me una persona eccezionale, mio marito. Il sogno del matrimonio, che sembrava sfumato, è diventato reale. Una persona che mi ha fatto ricredere, sognare e realizzare un futuro, una famiglia...dei bambini. Oggi siamo qua! Ad aspettare il nostro primo figlio, io che credevo che sarebbe stato difficile e pensavo che probabilmente non avrei potuto avere dei bambini. Invece eccomi.
Non smetterò mai di ringraziare gli ematologi e l'AIL per non avermi mai lasciato sola. Per questo anch'io da anni ormai sono una volontaria per dare il mio contributo, per esserci per gli altri. E voglio dire a tutti coloro che si ritrovano dinanzi ad una diagnosi di tumore del sangue di non disperare ma di lottare perché oggi sempre più pazienti riescono a sconfiggere queste malattie. La ricerca aiuta tanto e i nostri ematologici, volontari, ricercatori fanno un grandissimo lavoro per garantirci cure sempre più tollerabili ed efficaci. Mai più sogni spezzati!
Enza
Storie di combattenti