A proposito di buona sanità
Nell’autunno del 2016 iniziai a stare male: attribuivo ciò alla pressione che dopo aver tenuto sotto controllo con una semplice terapia per anni, mi dava problemi.
Risolto ciò con l’aiuto del cardiologo, i malesseri continuarono a tormentarmi.
Una ecografia rivelò numerosi linfonodi nel mio corpo. Fui sottoposta ad una PET. Risultato: Linfoma non Hodgkin.
Disperata mi affidai al reparto di ematologia dell’ospedale dove per tanti anni ero stata curata per un melanoma con ottimi risultati. Mi fu consigliata una dottoressa esperta della mia patologia.
Iniziai il primo ciclo di chemio che fisicamente sopportai bene, ma mi provocò un conseguente e consistente abbassamento di alcuni elementi dell’emocromo.
Fiduciosa di continuare la cura, anche perché mi sentivo già meglio, pensavo che avrei continuato con la terapia.
Non fu di questo avviso la dottoressa: bruscamente, glacialmente, mi comunicò che lei non poteva fare più nulla per me dati i risultati delle analisi; mi disse che mi sarei dovuta affidare ad una struttura di assistenza domiciliare. E su richiesta di mio marito mise ciò per iscritto.
Non posso descrivere la mia disperazione e quella dei miei cari; ero una malata terminale? Ci rivolgemmo, aiutati dal medico di famiglia, alla A.S.D. della ASL di Ostia: gli addetti si meravigliarono che mi avessero indirizzata lì: camminavo, ero padrona di tutte le mie facoltà!
Ci rivolgemmo allora all’Ospedale S. Eugenio di Roma, sempre incoraggiata con tanto affetto da mio marito e dalle mie figlie e da una carissima Professoressa esperta in ematologia che ringrazierò sempre per il sostegno morale e i consigli che mi ha saputo dare in questo periodo.
All’Ospedale S. Eugenio fui accolta con tanta umanità dal Dottor Niscola che mi presentò la Dottoressa Elisabetta Abruzzese. Devo dire che ho trovato in lei tutto ciò che si può desiderare in un dottore: comprensione, competenza, umanità, fiducia. Mi fece continuare la chemio con fiducia e speranza nei risultati.
Arrivati al quarto ciclo di chemio la Dottoressa ha richiesto un altro accertamento con la PET. Risultato clamoroso: non c’era più traccia di linfonodi nel mio corpo!
Lacrime di gioia e abbracci con la Dottoressa Abruzzese felice anche lei del risultato ottenuto! Potevo considerarmi guarita! Dopo aver eseguito altri due cicli di chemio, ho ripetuto la PET che ha confermato il risultato precedente.
Devo esprimere la mia riconoscenza ai miei cari che mi hanno supportato con tanto affetto e gratitudine alla bravissima dottoressa Abruzzese che durante tutta la cura mi ha sostenuta e mi ha accompagnata con la massima disponibilità e competenza, creando apposta per me una cura ad hoc, in questo percorso.
Ringrazio il dottor Niscola per avermi indirizzato con grande umanità e gentilezza alla dottoressa Abruzzese alla quale va la mia più profonda riconoscenza e quella della mia famiglia!
Clotilde
Storie di combattenti