Supporto psicologico AIL | Sostegno psico-oncologico

Il supporto psicologico AIL è un servizio di supporto psico-oncologico gratuito per pazienti e famiglie attivo in 42 province italiane. La dimensione dell’ascolto terapeutico è parte attiva della cura ed è essenziale per affrontare con il giusto approccio le paure e lo stress che derivano alla malattia.

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Supporto psicologico AIL | Sostegno psico-oncologico

Una diagnosi di malattia onco-ematologica può presentarsi in qualunque fase del ciclo di vita di una persona e irrompe nel progetto esistenziale cambiandone, almeno temporaneamente, la traiettoria. Affrontare un tumore del sangue costituisce, a qualunque età, un evento traumatico, soprattutto per l’impatto a 360° gradi sulle aree personali, sociali e professionali di un individuo.

L’accettazione della diagnosi, di una vita diversa e difficile, costituisce un travaglio psicologico che non si risolve in tempi rapidi, ma evolve in un processo caratterizzato da un susseguirsi di fasi non sempre facili da gestire, sia per il paziente che per chi se ne prende cura.

Il sostegno erogato da psiconcologi professionisti diventa dunque fondamentale per affrontare nella maniera giusta la malattia e in questo AIL vuole essere ancora una volta al fianco del paziente. Anche grazie ai fondi raccolti con il 5x1000, oggi sono 42 le sezioni che hanno attivato il servizio di supporto psicologico, per offrire ascolto e consulti specializzati e consentire una migliore gestione del percorso attraverso la malattia.

Ricevere una diagnosi onco-ematologica è un evento profondamente traumatico che riguarda il paziente ma anche il suo sistema familiare – spiega la Dott.ssa Cristina Bilanci – Psicologa, Psicoterapeuta, Psico-oncologa - quella onco-ematologica è una malattia familiare, nessuno viene escluso. Avere uno spazio di sostegno psico-oncologico dove poter fare chiarezza rispetto a ciò che si sta vivendo e provando è fondamentale affinché ognuno possa comprendere l’importanza della sua partecipazione attiva al percorso di cura.

Una volta avviate le terapie o una volta terminate le cure si avverte la necessità di “fare i conti” con tutto ciò che, contemporaneamente, si è sperimentato su un piano emotivo: anche le emozioni hanno diritto di essere ascoltate ed elaborate. Non è infrequente il timore di chiedere un supporto psicologico per non apparire deboli, per non creare allarmismo nei propri cari, per non volere e non volersi dire “io da solo non riesco”. Il nostro compito è anche quello di aiutare a riconoscere e a legittimare questo bisogno”.

Donando il tuo 5x1000 ad AIL, potrai aiutare tante famiglie ad affrontare la malattia con il giusto sostegno professionale e  contribuire in maniera concreta a rendere il servizio di supporto psicologico capillare su tutto il territorio nazionale.

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