Le scuole in ospedale e le ludoteche in corsia
Le scuole in ospedale e le ludoteche in corsia sono un legame importante con la vita prima della malattia
Al suo ingresso in ospedale, il bambino non porta con sé solo la sua patologia, ma tutto il suo “essere”, costituito da un insieme di potenzialità, attitudini, competenze che lo distinguono nella sua individualità. Assecondarle e svilupparle costituisce un momento importante di distrazione e crescita.
Di fondamentale importanza è anche che i bambini e i ragazzi ricoverati non perdano il contatto con la realtà esterna e con la scuola. Non si tratta solo di aiutarli a recuperare competenze e conoscenze ma anche e soprattutto di prevenire eventuali handicap psicosociali, dovuti al distacco dai compagni, dagli amici e dall'aula di provenienza. Per questo AIL, anche grazie al 5x1000, sostiene le scuole in ospedale e le ludoteche in corsia, degli spazi in cui i pazienti più giovani e le loro famiglie possono trovare un angolo di normalità, mantenere un legame con la vita prima della malattia ed avere a disposizione un èquipe di esperti che li accompagnino e sostengano nel loro percorso.
La scuola in ospedale e la ludoteca in corsia dell'AIL di Reggio Calabria
Nel 1993, grazie al sostegno della Sezione AIL di Reggio Calabria, è stata istituita nell’ ospedale “Bianchi – Melacrino – Morelli” una sezione multidisciplinare della Scuola in corsia, alla quale è stato affiancato dal 1995 un Servizio di Ludoteca. Abbiamo intervistato Adriana Palumbo, coordinatrice della ludoteca e prima insegnante della scuola in corsia gestita dalla sezione, per capire l’importanza di questi servizi offerti a pazienti e famiglie.
“Sono stata la prima maestra della scuola in ospedale qui a Reggio e dico sempre che quella esperienza è stata il corso formativo più importante della mia vita, perché ho imparato quanto sia importante partire dall’ascolto e dall’empatia per costruire il percorso di crescita degli alunni. Siamo partiti 27 anni fa con una classe sperimentale delle elementari e oggi offriamo il servizio a bambini e ragazzi da 0 a 18 anni, avendo la possibilità anche di organizzare esami di stato nelle strutture ospedaliere. Quello che mi ha sempre colpito dell’insegnamento in ospedale è la grande attenzione e dedizione che i pazienti mettono nello studio: quando un ragazzo sta bene la scuola è un obbligo a volte noioso. Per un paziente invece la scuola è futuro, un progetto importante oltre la malattia che il ricovero non può e non deve spezzare. Ma la scuola ha i suoi tempi: ci sono le pause di Natale, Pasqua, le lunghe vacanze estive e i ragazzi rimanevano spesso senza la valvola di sfogo di un’attività che li distraesse dalle paure e dalle cure. Così nasce la ludoteca, dall’ascolto delle esigenze dei pazienti e delle loro famiglie. Nel 1995 siamo partiti con una sola professionista, oggi le attività di gioco e di intrattenimento vengono portate avanti da una psicologa, una pedagogista e due ludiste che garantiscono il servizio dal lunedì al sabato fino alle 19, anche grazie ad una sinergia con il Comune di Reggio Calabria. Il nostro compito più importante è accogliere non solo il paziente, ma tutta la famiglia perché un tumore non colpisce solo la persona ma anche i genitori, i fratelli e tutto il mondo di affetti che gira attorno all’individuo. La nostra équipe raccoglie quindi la rabbia, la paura, le incertezze del paziente e dei familiari e attraverso l’ascolto e la comprensione incanala questi sentimenti negativi in attività ricreative ed artistiche, per dare sollievo e sostegno. Spesso poi i genitori possono lasciare in ludoteca i bambini e i ragazzi, che sono costantemente seguiti e supervisionati, per prendersi una piccola pausa e confrontarsi liberamente con una psicologa o con altre persone che stanno vivendo la stessa esperienza. Queste importanti attività sono state portate avanti per quanto possibile durante l’emergenza Covid-19 ma attualmente la carenza di supporti tecnologici limita le nostre possibilità. Per questo, anche grazie alle risorse del 5x1000, il nostro obiettivo acquistare tablet e PC per poter permettere ai ragazzi di continuare a studiare, qualunque sia lo scenario che andrà profilandosi in questo 2020.
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