Giornata Mondiale del donatore di sangue 2024

Ogni giorno 1800 persone, tra cui molti pazienti ematologici, hanno bisogno di trasfusioni e solo nel 2023 in Italia ne sono state effettuate 2 milioni e 837mila. Per questo è importante che, soprattutto i più giovani, continuino a donare sangue ed emocomponenti. Il 14 giugno è la giornata mondiale del donatore di sangue, un'occasione per ricordare che un piccolo gesto di solidarietà può salvare tante vite.

Giornata mondale del donatore 2024
Crescono i donatori ma aumenta l'età media

Il 14 giugno si celebra la giornata mondiale del donatore di sangue, una ricorrenza fondamentale per fare il punto sui dati della donazione di sangue in Italia e per ricordare che con un gesto piccolo gesto possiamo salvare tanti pazienti in difficoltà. Parliamo di 1800 persone ogni giorno.

Secondo i dati 2023 diffusi dal Centro Nazionale Sangue, si è registrata una lieve crescita nel numero totale dei donatori di sangue, che sono aumentati di 20mila unità rispetto al 2022. Anche le donazioni sono in crescita: +36mila rispetto al 2022 e oltre 3 milioni in un anno. Si conferma così l’importanza della generosità della popolazione italiana dei donatori che hanno garantito anche quest’anno l’autosufficienza del Paese in materia di globuli rossi e la possibilità di effettuare circa 2 milioni 837mila trasfusioni una media di 1.748 pazienti al giorno.

Inoltre è tornato a crescere il numero dei donatori giovaniPer la prima volta da almeno dieci anni, i donatori compresi nella fascia d’età tra i 18 e i 45 anni sono aumentati di circa 7mila unità rispetto all’anno precedente. Un risultato sicuramente positivo che però non basta a contrastare l'innalzamento progressivo dell'età media di chi dona sangue: il numero di donatori giovani, soprattutto nella fascia d'età tra i 18 e i 25 anni, passata da 227.991 nel 2011 a 196.158 nel 2022, pari a un calo del 14%.

In crescita anche la raccolta di plasma, che con gli oltre 880mila chili conferiti all’industria farmaceutica per la produzione di plasmaderivati, un record di raccolta nella storia italiana. L’obiettivo dell’autosufficienza in materia di plasmaderivati resta però lontano. A pesare in particolare su questo dato è il fortissimo aumento nella richiesta di questo tipo di farmaci, in particolare delle immunoglobuline. Basti pensare che nonostante il livello record della raccolta, le donazioni dei donatori italiani hanno coperto circa il 62% del fabbisogno di immunoglobuline.

I dati sono quindi confortanti ma sottolineano l'importanza di continuare a sensibilizzare la popolazione rispetto a questo tipo di donazione, per arrivare a coprire il fabbisogno sia di sangue intero che di plasma. AIL si affianca quindi all'impegno delle altre associazioni per lanciare un messaggio comune: dona il sangue e salva una vita.

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