13 settembre: giornata internazionale del lasciato solidale

In occasione della Giornata internazionale del Lascito Solidale, l’istituto Walden Lab-Eumetra ha realizzato per il Comitato Testamento Solidale la ricerca “Valori, donazioni e lasciti solidali” per indagare l’universo valoriale degli italiani e l’evoluzione della solidarietà. La famiglia risulta al centro del sistema dei valori degli Italiani, che hanno grande fiducia nel non profit e sono sempre più consapevoli rispetto alla donazione tramite lascito. Scopri di più sui risultati.

1) Tutti possono scrivere un testamento

Chiunque, indipendentemente dal patrimonio che possiede, può disporre dei propri beni per testamento e decidere di destinare ad AIL una parte, anche piccola, di dei propri averi. Non possono disporre per testamento i minorenni, gli interdetti e gli incapaci di intendere e volere.

2) Il lascito solidale non toglie nulla ai propri famigliari

La legge italiana tutela la famiglia attraverso la quota legittima: una parte dell’eredità è riservata per legge agli eredi legittimari (coniuge, discendenti, o in mancanza di questi gli ascendenti). Per assicurarti che la quota legittima non venga lesa, puoi farti consigliare da un notaio. Esiste anche la quota disponibile, ovvero la parte di eredità di cui puoi disporre liberamente e che può essere destinata anche ad organizzazioni che hanno finalità solidali, come l’Associazione Italiana contro le Leucemie-Linfomi e Mieloma.

3) Il testamento può essere sempre modificato

Il testatore può decidere di revocare e modificare un testamento in qualsiasi momento, fino all’ultimo istante di vita. Non è necessario il suo ritiro dal notaio e la sua distruzione materiale: è sufficiente redigere un nuovo testamento nel quale si dispone la revoca del testamento precedente, con la formula di rito “Revoco ogni mia precedente disposizione testamentaria”. È possibile revocare un testamento pubblico con testamento olografo e viceversa.

4) Fare testamento non è costoso

Il testamento olografo non ha bisogno della presenza di un pubblico ufficiale ed ha la stessa validità del testamento pubblico redatto dal notaio. È valido se l’intero contenuto è scritto a mano, anche su un comune foglio di carta, e se sono presenti data e firma. Non si possono quindi usare strumenti di elettronici come il computer, né può essere scritto da un’altra persona sotto dettatura del testatore.

5) Il notaio è a tua disposizione

Quando si aprirà la successione non sarai più presente a difendere le tue volontà, pertanto è preferibile chiarire subito ogni dubbio e consultare un notaio che saprà suggerirti le soluzioni migliori per ottenere il risultato voluto ed evitare errori o cattive interpretazioni.
Confrontarsi con un notaio può essere utile a chiunque, anche per la semplice stesura di un testamento olografo; egli è un pubblico ufficiale che esercita una pubblica funzione ed è la figura più competente in materia testamentaria.
Puoi anche rivolgerti all’Ufficio Lasciti AIL che saprà indirizzarti verso notai che abitualmente si occupano di supportare i testatori solidali.

6) Puoi contare sulla massima riservatezza

AIL garantisce riservatezza e discrezione per tutte le informazioni e i chiarimenti che richiederai in materia di lasciti solidali. L’Ufficio lasciti AIL è a disposizione per fornire indicazioni a chiunque voglia approfondire l’argomento.

7) Nominando un esecutore testamentario tuteli ulteriormente le tue volontà

All’interno del testamento puoi scegliere di nominare un esecutore testamentario. Il compito dell’esecutore è quello di far rispettare le esatte disposizioni del testatore. La nomina è consigliata nel caso di testamenti complessi e articolati e garantisce che disposizioni e/o oneri abbiano puntuale esecuzione.

8) Se non fai testamento si apre la successione legittima

In assenza di un testamento valido la legge prevede la successione legittima: Il patrimonio viene devoluto ai parenti a partire da quelli più vicini (figli, coniuge e genitori) via via fino a quelli più lontani, sino al sesto grado di parentela. Nel caso in cui non vi siano parenti entro il sesto grado, l’eredità viene interamente devoluta a favore dello Stato. Solamente attraverso la redazione di un testamento puoi decidere in autonomia la destinazione dei tuoi beni.

9) Puoi donare ad AIL quello che desideri

Puoi decidere di sostenere le attività dell’Associazione a favore dei pazienti ematologici lasciando anche una piccola parte del tuo patrimonio, ad esempio somme di denaro, azioni, titoli d’investimento, polizze assicurativa sulla vita, TFR, beni immobili (casa, appartamento, terreni) oppure beni mobili (auto, gioielli, opere d’arte).

10) Inserisci il codice fiscale di AIL

Il destinatario di un lascito testamentario, che sia erede o legatario, deve essere esattamente indicato. Nel caso si tratti di un ente è sempre importante inserire il Codice Fiscale. Ad esempio, per destinare un lascito ad AIL Onlus va inserita la denominazione corretta: Associazione Italiana contro le Leucemie, Linfomi e Mieloma Via Casilina, 5 00182 Roma - codice fiscale 80102390582.

 

Grazie alle donazioni e ai lasciti testamentari di privati cittadini, AIL sostiene da 50 anni la ricerca scientifica per la cura dei tumori del sangue, assistendo i pazienti e le loro famiglie. Con un lascito, anche tu non li lascerai mai soli.

Per chiarire eventuali dubbi o porgere ulteriori domande contatta Monica Ramazzotti – Responsabile Ufficio Lasciti AIL Nazionale, scrivi a lasciti@ail.it , oppure richiedi la guida ai lasciti.

L’onestà, anzitutto; poi il rispetto degli altri; quindi, la famiglia, seguita dal rispetto delle regole e dallo spirito di generosità. Sono i principali valori che gli italiani dichiarano di aver ricevuto dalla famiglia e reputano cardine nella propria vita. Quando poi si chiede loro di sceglierne uno prevalente su tutti, gli italiani indicano al primo posto la famiglia (25%) seguito di poco dall’onestà (23%). E, a prescindere da quale sia quello più importante, la quasi totalità degli abitanti del Belpaese (97%) è concorde nel dichiarare che ci sono sicuramente valori tramandati dalla famiglia che si sono rivelati fondamentali nella propria vita. Quando si parla, poi, di valori scoperti sulla base della personale esperienza, nel corso della propria vita, emergono le nuove sensibilità, traccia del cambiamento culturale più recente: la parità di genere e il rispetto della natura sono entrambi al 23%, seguiti da cultura e conoscenza (22%), amicizia e rispetto del diverso (entrambi al 19%).


Questo quadro emerge dall’indagine
“Valori, donazioni e lasciti solidali” realizzata da Walden Lab-Eumetra per il Comitato Testamento Solidale su un campione rappresentativo di italiani di 25+ anni (circa 46,5 milioni, in base ai dati Istat). I risultati della ricerca sono stati presentati l'11 settembre a Roma, nell’ambito dell’evento dal titolo “Lascito Solidale – Un ponte tra passato e futuro” organizzato dal Comitato Testamento Solidale, con il patrocinio e la collaborazione del Consiglio Nazionale del Notariato, in occasione della Giornata internazionale del Lascito Solidale, che ricorrerà il prossimo 13 settembre.          

LA FAMIGLIA SALDAMENTE AL VERTICE DELLA PIRAMIDE VALORIALE DEGLI ITALIANI

La famiglia, cellula costitutiva della società italiana, si conferma inamovibile dal vertice della piramide: è il primo tra i valori che gli italiani dicono di aver ereditato ed è prima anche nel ruolo di tutela e promozione dei valori stessi per il 75% degli italiani, che la reputano il soggetto che più si sta impegnando in questa missione. Subito dopo la famiglia, troviamo il Terzo Settore insieme alla scuola, entrambi al 65%.

La gerarchia dei valori cambia poco anche se si pensa a quelli da trasmettere ai discendenti e alle future generazioni: nelle prime cinque posizioni ritroviamo l’onestà (39%), il rispetto degli altri (36%) e, ancora, la famiglia (30%), seguiti dal rispetto delle regole (22%) e dalla generosità (21%);
Una menzione speciale per la gentilezza, che viene riconosciuta come valore ricevuto in eredità dal 14%, scoperto con l’esperienza dal 17% e da tramandare ai posteri dal 19%, attestandosi così come l’unico valore in crescita nelle tre domande, segno della percezione di una carenza di questo valore nella società contemporanea.

 

Se si chiede poi agli italiani, quale simbolo del nostro mondo vorrebbero lasciare a chi verrà dopo di noi, mentre 6 su 10 non riescono a indicare un oggetto che rappresenti i valori importanti, tra coloro che rispondono - il 41% - è elevato il numero di coloro (108) che fanno riferimento a un valore o a una qualità e non ad un oggetto/prodotto: il rispetto, l’onestà, la pace, la sincerità, la conoscenza, l’unità della famiglia, la libertà, l’amore tra i più citati. Ma c’è anche chi cita un oggetto “materiale”: tra i più gettonati, libri, elementi naturali come alberi e fiori, la casa di famiglia, un simbolo religioso come un crocefisso o un testo sacro, oggetti con un elevato valore simbolico (la bandiera italiana, la Costituzione/il Codice Civile, il fazzoletto scout…) o con un valore affettivo/familiare (un orologio, un bracciale, un quadro).

 
I PROTAGONISTI DELLA VITA DEL PAESE: UN GRANDE RUOLO PER IL NON PROFIT

            
Spostandoci dalla dimensione individuale a quella collettiva, chi potrebbe rendere migliore la nostra società? Gli italiani non hanno dubbi: in primo luogo i cittadini (88%) e il Terzo settore (87%), seguiti da enti locali (84%), Europa (80%), mass media e governo (entrambi al 79%), PMI (77%) e grandi imprese (76%), Chiesa (73%) e infine banche (67%). Ma passando dal potenziale al reale, chi lo sta concretamente facendo? Qui il Terzo settore torna prepotentemente primo con il 77%, con un profondo distacco da tutti gli altri attori: Chiesa (48%), cittadini (47%), Europa (42%), PMI (41%), enti locali (39%), mass media (34%), grandi imprese (33%), governo (27%) e infine banche (22%).

Nel gap tra aspettative e percezioni, dunque, l’unico attore che mantiene una coerenza di posizione è il Non Profit. Gli italiani lo considerano un faro per la tenuta sociale e ne riconoscono la grande rilevanza per il contributo che dà alla realizzazione di una società migliore (84%), dal punto di vista culturale per i valori che rappresenta e promuove (82%), dal punto di vista economico per il valore dei servizi che produce (76%). Per l’83% degli intervistati, il Non profit interpreta e trasmette valori indispensabili per la tenuta e la coesione della nostra società; per l’82% rappresenta un modello alternativo di società, basata sulla cooperazione piuttosto che sulla competizione; l’81% pensa che sopperisca alle istituzioni nel dare risposta ai bisogni più urgenti.

 

CONTINUA A CRESCERE LA CONOSCENZA DEL LASCITO SOLIDALE (+12% IN 5 ANNI) 

       
Guardando alla propensione degli italiani a fare testamento, per 7 su 10 si tratta ancora di un tema lontanissimo: nel 2024 stabile e maggioritaria è la percentuale di chi è decisamente contrario (71% vs 72% nel 2023), così come resiste quel 18% che lo ha già fatto o è intenzionato a farlo (19% nel 2023).


Ma continua ad aumentare la conoscenza del lascito solidale, che cresce di ben 12 punti percentuali in 5 anni: nel 2024 l’84% degli over 50 sa cosa sia un lascito testamentario a sostegno di cause benefiche e ne ha sentito parlare (vs 82% nel 2023, 79% nel 2022, 73% nel 2021, 72% nel 2020). In concreto, sono 6,3 milioni gli italiani (24% degli over 50) che hanno un orientamento positivo verso il lascito solidale: il 2%, più di mezzo milione di individui, ha già previsto un lascito nel proprio testamento, ma soprattutto cresce in modo significativo (dal 19% al 22%, pari a oltre 5,7 milioni di persone) la percentuale di quanti si dichiarano propensi a prenderlo in considerazione. Per il restante campione, il 30% è indeciso (35% nel 2023) e il 46% è sfavorevole (44% nel 2023).     

Il lascito si conferma un “affare di famiglia”: 7 italiani su 10 coinvolgerebbero i parenti più stretti nella scelta (68%) e solo il 18% dichiara che prenderebbe questa decisione da solo. La prima decisione da prendere insieme ai familiari riguarda l’importo o il bene da destinare al lascito solidale (64%), l’organizzazione da supportare (42%), Il numero e la tipologia di cause da sostenere (21%).

 

“I dati ci raccontano come, in uno scenario di crescente incertezza, il Terzo Settore goda di grande fiducia tra gli italiani, che gli riconoscono un ruolo veramente decisivo nella costruzione di una società migliore – dichiara Rossano Bartoli, Portavoce del Comitato Testamento Solidale e Presidente della Lega del Filo d’Oro –  Sono notizie che ci lasciano ben sperare: è indubbio come le organizzazioni del Terzo Settore svolgano un ruolo cruciale in molte aree dove spesso le istituzioni non riescono ad arrivare, offrendo supporto e servizi essenziali a comunità e individui in difficoltà. Il loro impegno quotidiano per il bene comune, la loro capacità di rispondere rapidamente alle emergenze sociali e di innovare nelle soluzioni sono elementi che contribuiscono significativamente alla costruzione di una società più equa e solidale. Siamo consapevoli che il lascito solidale continua ad essere scelto solo da una minoranza di italiani. Tanti italiani in più rispetto al passato, però, ora sanno che esiste questa forma di solidarietà; negli ultimi undici anni, il Comitato ha accompagnato l’opinione pubblica in un percorso di conoscenza e consapevolezza sul lascito solidale, di cui oggi vediamo i frutti. Il lavoro da compiere è ancora tanto, il nostro impegno continua”.              

 

“Come Notariato lavoriamo con grande entusiasmo al progetto di diffusione della cultura del lascito solidale e registriamo con orgoglio il crescente interesse degli italiani verso uno strumento così importante per sostenere cause benefiche e per portare una visione positiva ed altruista nella società – dichiara Flavia Fiocchi, consigliere nazionale del Notariato con delega al Notariato per il sociale – Negli ultimi cinque anni, la consapevolezza sul tema è cresciuta del 12% tra gli over 50, segno che sempre più persone riconoscono l’importanza di pianificare tramite testamento la devoluzione del proprio patrimonio, in modo responsabile e consapevole. Ma c’è ancora molto da fare: il 71% degli italiani considera il testamento un argomento distante e poco rilevante. Questo dimostra quanto sia necessario continuare a informare e sensibilizzare i cittadini sui vantaggi di una buona pianificazione testamentaria. Il nostro impegno, come notai, è quello di continuare a promuovere la cultura del testamento, ed in particolare del testamento solidale, fornendo ai cittadini gli strumenti di conoscenza necessari per far sì che la volontà del testatore sia riportata in modo chiaro nel rispetto della legge e venga pertanto sempre rispettata”.

 

Per chiarire eventuali dubbi o porgere ulteriori domande contatta Monica Ramazzotti – Responsabile Ufficio Lasciti AIL Nazionale, scrivi a lasciti@ail.it , oppure richiedi la guida ai lasciti.

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