Belantamab, mafodotin, bortezomib e desametasone nella terapia del mieloma multiplo
Il mieloma multiplo è un tipo di tumore del sangue che colpisce le plasmacellule, un tipo di globuli bianchi presenti nel midollo osseo. I pazienti affetti da mieloma multiplo spesso mostrano progressione della malattia dopo la terapia iniziale, creando la necessità di combinazioni di farmaci di seconda linea più efficaci. Belantamab mafodotin è un anticorpo coniugato diretto contro l’antigene di maturazione delle cellule B (BCMA, ovvero il B-cell maturation antigen), considerato un bersaglio valido per il trattamento del mieloma multiplo. Un recente studio clinico denominato DREAMM-7 ha indagato l’efficacia e la sicurezza di una combinazione di farmaci – belantamab mafodotin, bortezomib e desametasone (BVd) – nel trattamento del mieloma multiplo recidivato o refrattario. Questo regime terapeutico è stato confrontato con un altro trattamento standard che includeva daratumumab, bortezomib e desametasone (DVd).
La terapia BVd
Lo studio DREAMM-7, di fase 3, condotto a livello globale, ha coinvolto pazienti con mieloma multiplo che avevano già ricevuto almeno una linea di terapia. I pazienti sono stati assegnati in modo casuale a due gruppi: uno trattato con BVd e l’altro con DVd. Entrambi i gruppi hanno ricevuto cicli di bortezomib e desametasone, ma con la differenza dell’aggiunta di belantamab mafodotin o daratumumab. I trattamenti sono stati somministrati fino alla progressione della malattia o alla comparsa di effetti collaterali gravi.L’obiettivo principale dello studio era valutare la sopravvivenza libera da progressione, ovvero il tempo in cui la malattia non peggiora, oltre alla sopravvivenza globale, la durata della risposta al trattamento e la negatività della malattia minima residua.
A un follow-up mediano di 28,2 mesi, il gruppo BVd ha mostrato una sopravvivenza libera da progressione significativamente più lunga rispetto al gruppo DVd. La sopravvivenza libera da progressione mediana era di 36,6 mesi nel gruppo BVd rispetto ai 13,4 mesi del gruppo DVd. Anche la percentuale di risposta complessiva è stata maggiore nel gruppo BVd (83%) rispetto al gruppo DVd (71%). Inoltre, il BVd ha mostrato un tasso più alto di risposte complete o migliori, e una maggiore negatività della malattia minima residua. Tuttavia, il trattamento con belantamab mafodotin è stato associato a effetti collaterali più gravi, soprattutto oculistici, come visione offuscata e secchezza oculare. Il 79% dei pazienti ha riportato tali eventi nel gruppo BVd rispetto al 29% nel gruppo DVd. Anche gli effetti collaterali ematologici, come la trombocitopenia (bassa conta delle piastrine), sono stati più comuni nel gruppo BVd.
Lo studio ha concluso che la combinazione di belantamab mafodotin, bortezomib e desametasone offre un beneficio significativo in termini di sopravvivenza libera da progressione e profondità della risposta rispetto al trattamento standard con daratumumab, bortezomib e desametasone. Tuttavia, l’aumento degli effetti collaterali, in particolare quelli oftalmologici, richiede una gestione attenta dei pazienti. Questi risultati suggeriscono che BVd potrebbe diventare un’opzione terapeutica efficace per i pazienti con mieloma multiplo recidivante o refrattario, ma ulteriori studi sono necessari per esplorare a fondo i suoi rischi e benefici a lungo termine.
Fonte
N Engl J Med. 2024 Aug 1;391(5):393-407.
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/38828933/
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