Pazienti fragili: vaccino anti covid-19 più vicino
LE PERSONE FRAGILI SONO FINALMENTE UNA PRIORITÀ NEL PIANO VACCINALE
In Italia sono 400 mila i pazienti fragili che sono particolarmente a rischio per il Covid-19, di questi 160 mila sono malati onco-ematologici. Questa catergoria è stata inclusa nella fase due del nuovo piano vaccinale, notizia particolarmente importante anche in considerazione dell'incremento di casi di infezione da Covid-19 che si sta registrando in tutto il Paese. AIL, assieme ad altre associazioni, si è impegnata per portare alle istituzioni la voce di questi pazienti, anche sottoscrivendo l’appello della FOCE, Federazione degli Oncologi, Cardiologi ed Ematologi. Un lavoro che oggi inizia a dare i suoi frutti.
I malati più a rischio saranno quindi vaccinati con il farmaco a base di mRNA subito dopo la copertura degli over 80. Ma la velocità nella somministrazione del vaccino a questa platea varia molto da Regione a Regione: per ora solo Lazio e Toscana hanno iniziato a vaccinare i pazienti più fragili a causa dei ritardi accumulati nella copertura della popolazione dei più anziani. AIL, le associazioni di pazienti e le società scientifiche continueranno a vigilare e a collaborare affinché questa fase due inizi e si concluda al più presto in tutta Italia.
UNA BATTAGLIA DI CIVILTÀ
“Il nostro lavoro presso le Istituzioni e le Regioni per chiedere a gran voce la vaccinazione prioritaria per i pazienti onco-ematologici – ribadisce Sergio Amadori, Presidente Nazionale AIL – è costante e il recente inserimento di questa platea nella fase 2 del piano vaccinale è un risultato importante della battaglia che stiamo portando avanti assieme ad altre realtà che si occupano di malati fragili. Ora devono seguire impegni concreti perché i malati immunodrepressi rischiano complicazioni gravissime in caso di infezione da Covid-19 e proteggerli è un dovere morale”.
“I pazienti ematologici – spiega sul sito della SIE Paolo Corradini, Presidente della Società Italiana di Ematologia - sono entrati nella seconda coorte di vaccinazioni. È il risultato dello sforzo congiunto e delle numerose sollecitazioni che abbiamo fatto sul Ministero della Salute con i colleghi della Oncologia e della Cardiologia nella FOCE (confederazione delle società scientifiche di AIOM, SIC e SIE) oltre che dell’importantissimo lavoro svolto a favore della vaccinazione dal prof Locatelli, Presidente del CSS e da poco nuovo Presidente della CTS".
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