Linfoma follicolare a bassa massa tumorale: lo studio RESORT

Lo studio RESORT, uno studio di fase 3 randomizzato, ha confrontato due diverse strategie terapeutiche di Rituximab, un anticorpo anti-CD20 largamente utilizzato nella maggioranza dei linfomi B e nei linfomi follicolari di nuova diagnosi a bassa massa tumorale. Iniziata nel 2003, la ricerca ha arruolato 299 pazienti, scopri i risultati.

Sul Journal of Clinical Oncology, sono stati recentemente pubblicati i risultati a lungo termine dello studio RESORT, uno studio di fase 3 randomizzato che ha confrontato due diverse strategie terapeutiche di Rituximab, un anticorpo anti-CD20 largamente utilizzato nella maggioranza dei linfomi B e nei linfomi follicolari di nuova diagnosi a bassa massa tumorale. In questo tipo di linfomi, infatti, si può adottare la strategia cosiddetta di “watch-and-wait” (vedere e aspettare), oppure somministrare il solo Rituximab. Impiegando questa seconda strategia, diversi studi hanno segnalato un aumento del tempo libero da progressione di malattia. Tuttavia, non risulta ancora chiara quale possa essere la migliore modalità di somministrazione del Rituximab, in quanto i pazienti possono ricevere sia un trattamento prolungato, detto di mantenimento, oppure un trattamento standard secondo lo schema di 1 rituximab una volta a settimana per 4 settimane, eventualmente ripetibile in caso di progressione del linfoma.

I dati del follow-up a lungo termine dello studio RESORT

Lo studio, iniziato nel 2003, ha arruolato 299 pazienti che hanno ricevuto il trattamento standard di Rituximab (4 dosi: 1/ settimana). I pazienti che avevano ottenuto una risposta alla terapia sono stati randomizzati:

• a ricevere nuovamente lo stesso trattamento standard con rituximab solo in caso di recidiva del linfoma,

oppure

• a ricevere un mantenimento con una singola dose di rituximab ogni 13 settimane fino a efficacia della terapia.

L’obiettivo primario dello studio era analizzare il tempo fino alla perdita dell’efficacia (time-to-treatment failure, TTF) con le due strategie: l’analisi primaria non ha mostrato una differenza significativa tra i due tipi di approccio terapeutico. Questo recente studio ha aggiornato, ampliato e approfondito i risultati della precedente analisi: con un follow-up di 7 anni, l’ 83% dei pazienti randomizzati alla terapia di mantenimento con Rituximab (MR,) non ha richiesto la somministrazione di chemio/radioterapia, a fronte del 66% di quelli sottoposti al (ri)trattamento con Rituximab (RR).Inoltre, il 71% dei pazienti sottoposti alla strategia MR sono rimasti in remissione rispetto al 37% dei pazienti nel braccio RR. Nonostante ciò, non si è evidenziata alcune differenza in termini di sopravvivenza globale fra i due bracci (83% MR vs 84% RR).

I ricercatori confermano quindi, con i dati a lungo termine, che un mantenimento prolungato con il rituximab non offre un vantaggio di sopravvivenza nei linfomi follicolari a bassa massa tumorale, propendendo quindi per una strategia di ritrattamento con rituximab rispetto a un mantenimento prolungato.

Fonte

J Clin Oncol 2024 Mar 1;42(7):774-778

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/38194625/