Linfoma a grandi cellule B recidivato/refrattario: la terapia combinata con cellule CAR-T e HDT/ASCT
Il linfoma a grandi cellule B (LBCL, large B-cell lymphoma) è un tipo di cancro del sistema linfatico. Anche se circa il 60% dei pazienti risponde bene alla terapia immuno-chemioterapica di prima linea, il restante 40% che non risponde o che ha una recidiva ha prognosi molto sfavorevole. Per tali pazienti, la terapia con cellule CAR-T, che sono linfociti T modificati per riconoscere e distruggere le cellule tumorali, ha rappresentato una svolta. Tuttavia, circa il 60-70% dei pazienti non risponde o ha una recidiva anche dopo tale terapia. Per questo un gruppo di ricercatori cinesi si è concentrato su una combinazione di cellule CAR-T e una terapia a base di chemioterapia ad alte dosi (HDT, high-dose chemotherapy) seguita da un trapianto autologo di cellule staminali.
La terapia combinata con cellule CAR-T e HDT/ASCT
Un gruppo di ricercatori cinesi si è concentrato su una combinazione di cellule CAR-T (in particolare CNCT19, una nuova generazione di cellule CAR-T) e una terapia a base di chemioterapia ad alte dosi (HDT, high-dose chemotherapy) seguita da un trapianto autologo di cellule staminali (ASCT, autologous stem cell transplantation). L’idea era che la chemioterapia ad alte dosi potesse ridurre il carico tumorale e migliorare l’efficacia delle cellule CAR-T, riducendo al contempo l’ambiente immunosoppressivo che può ostacolare proprio l’efficacia delle cellule CAR-T.
Lo studio clinico ha incluso pazienti idonei al trapianto e che non avevano risposto a una prima linea di trattamento o a più cicli di terapia di salvataggio.
I risultati sono stati promettenti. La terapia combinata ha mostrato un tasso di risposta globale del 92%, con un tasso di remissione completa del 72%. Gli eventi avversi erano comuni, ma gestibili; il 100% dei pazienti ha sperimentato una diminuzione dei livelli di neutrofili e piastrine, condizioni tipiche dopo la chemioterapia ad alte dosi, ma non ci sono stati decessi legati al trattamento.
L’espansione delle cellule CAR-T nel sangue è stata osservata dopo l’infusione, con un picco intorno ai 10 giorni. Il monitoraggio a lungo termine ha mostrato che le cellule CAR-T erano ancora presenti in alcuni pazienti dopo due anni, suggerendo una possibile persistenza delle cellule e un effetto duraturo della terapia.
Lo studio ha anche confrontato il comportamento delle cellule CAR-T fra i pazienti che avevano ricevuto la terapia combinata e quelli che avevano ricevuto solo la monoterapia con CAR-T. I risultati hanno indicato che la terapia combinata ha portato a una maggiore espansione delle cellule CAR-T e a una minore espressione di marker di esaurimento delle cellule, che sono associati a una minore efficacia del trattamento.
In conclusione, secondo i ricercatori cinesi la terapia combinata di CAR-T e HDT/ASCT sembra essere una strategia promettente per migliorare l’efficacia del trattamento nei pazienti con LBCL recidivato o refrattario, soprattutto per quelli che non hanno risposto a trattamenti precedenti. Lo studio suggerisce inoltre che tale combinazione potrebbe migliorare l’espansione delle cellule CAR-T e ridurre l’esaurimento a lungo termine delle stesse, potenzialmente migliorando i risultati clinici.
In definitiva, questo approccio potrebbe rappresentare un nuovo standard di cura per i pazienti che sono candidati al trapianto e che non hanno altre opzioni terapeutiche efficaci. Tuttavia, ulteriori studi randomizzati saranno necessari per confermare tali risultati e per stabilire definitivamente il ruolo di questa terapia combinata nella pratica clinica.
Referenze bibliografiche
Journal for ImmunoTherapy of Cancer 2024;12:e008857
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