Borsa di studio AIL-SIES: assegnati 20 mila euro per una ricerca sulla LMA NPM1 mutata
La ricerca è vita
Andrea Marra ha vinto la borsa di studio assegnata dalla Società Italiana di Ematologia Sperimentale e finanziata da AIL grazie al contributo dei grandi donatori dell'Associazione per un progetto sulla Leucemia Mieloide Acuta con mutazione della nucleofosmina (NPM1 mutata). Il premio, consegnato lo scorso 1 aprile, conferma l’impegno AIL nel sostenere ricercatori giovani e promettenti in Italia. Abbiamo intervistato Andrea Marra per capire meglio il valore di questo studio e le possibili applicazioni a livello terapeutico.
Quali sono gli obiettivi dello studio premiato con il finanziamento SIESS - AIL e su cosa si focalizza?
Questo studio si inserisce in un contesto più ampio di ricerca sperimentale sulla Leucemia Mieloide Acuta (LMA) con mutazione del nucleofosmina (LMA NPM1-mutata), forma scoperta nel 2005 a Perugia dal gruppo del professor Brunangelo Falini, nel laboratorio dove lavoro attualmente. Si tratta del sottotipo di LMA più comune nell’adulto e ad oggi, nonostante il 60-70% dei pazienti presenti una buona risposta al trattamento con ottenimento di una remissione completa stabile, circa il 20-30% dei malati continua a recidivare, e, in questi casi, la malattia diventa molto difficile da trattare con le armi che abbiamo oggi a disposizione, ed anche se viene effettuato il trapianto di midollo da donatore allogenico. C’è quindi un’assoluta necessità di individuare nuovi meccanismi che intervengono nella genesi e mantenimento della malattia e progettare interventi terapeutici innovativi, anche perché si parla della forma più frequente nell’ambito della LMA dell’adulto.
Il progetto di cui mi occupo si concentra sullo studio di una cellula particolare che è nota comunemente per dare origine alle piastrine, il megacariocita. Perché siamo partiti proprio da qui? Un paziente su due affetto da LMA-NPM1 mutata presenta un’alterazione dei megacariociti che risultano espansi e dismorfici nel midollo osseo; si è osservato più di recente che queste cellule non sono solo dei ‘genitori’ delle piastrine ma sono capaci di regolare le cellule staminali emopoietiche nel midollo osseo, quelle che poi possono dare origine alla leucemia, e anche il sistema immunitario.
Ad oggi però questo tipo di evidenze sono per lo più derivate da contesti sperimentali fisiologici o da modelli pre-clinici di malattie infettive, nulla si sa invece della regolazione del sistema immunitario da parte dei megacariociti nei tumori e in particolare nei tumori del sangue. Quindi l’obiettivo dello studio è proprio capire come queste cellule possano regolare in modo specifico la risposta immunitaria dei Linfociti T, principali attori nella distruzione delle cellule tumorali e quindi nel contenimento della leucemia. I risultati derivanti da questo studio possono essere inoltre estesi anche ad altre tipologie di leucemia mieloide acuta associate ad alterazioni dei megacariociti, come ad esempio le forme con riarrangiamento di EVI1 che hanno purtroppo una prognosi molto scarsa.
Perché questo studio è innovativo a tuo parere?
È la prima ricerca che ha lo scopo di studiare i megacariociti come cellule immunoregolatorie in un tumore, ed in particolare in un tumore ematologico aggressivo come la leucemia mieloide acuta, quindi è assolutamente innovativo per questo motivo. Abbiamo lgià delle osservazioni preliminari che ci fanno capire che questa può essere una buona linea di ricerca molto promettente da percorrere: i megacariociti malati, presenti nei pazienti affetti leucemia mieloide acuta NPM1 mutata, determinano infatti una soppressione della normale immunità anti-tumorale T. Quindi il contatto tra un megacariocita malato e un Linfocita T, induce una soppressione della risposta immunitaria. Investigare questi meccanismi può dare il razionale all’utilizzo di farmaci intelligenti e precisi che possono rieducare il sistema immunitario e ristabilire un normale equilibrio tra questi due attori. Inoltre questo studio si propone di comprendere se questo meccanismo difettoso presente nel microambiente midollare possa favorire la progressione della malattia.
Altro valore aggiunto è la stretta collaborazione del laboratorio di Perugia con altri due gruppi di eccellenza, riconosciuti a livello internazionale: uno è un gruppo di ricerca dell’Imperial College di Londra, che ha un’esperienza estensiva nello studio del microambiente tumorale nelle leucemie acute, mentre l’altro gruppo, è presente qui a Perugia, ed è un laboratorio leader nello studio dell’immunità anti-tumorale. Queste diverse expertise possono giocare un ruolo importante nel raggiungimento degli obiettivi che ci siamo posti.
Perché borse di studio come quella AIL-SIES 2022 sono importanti per un ricercatore?
Io ho maturato esperienze all’estero, negli US e in Inghilterra, dove il sostegno di privati e associazioni alla ricerca è molto importante. Sono contento di constatare che anche in Italia questa mentalità stia prendendo piede, anche se siamo ancora un pò indietro rispetto ad altri Paesi. Le borse di studio come quella finanziate da AIL permettono al ricercatore di essere più libero nelle sue intuizioni. Questi finanziamenti consentono anche di poter continuare un’ attività professionale e formativa di alto livello in uno step intermedio della carriera, tra il dottorato e una posizione più stabile in enti o strutture. Tanti progetti di ricerca validi oggi non possono vedere la luce perché non supportati a livello economico, per questo è importante il contributo di tutti.
Scopri le altre news