LMA: l'importanza della scelta del donatore per il trapianto

Fattori come la giovane età del donatore, sono fondamentali per incrementare per possibilità di riuscita di un trapianto da donatore compatibile al 50%. Scopriamo quali sono le caratteristiche che possono influenzare gli esiti del trapianto di cellule staminali emopoietiche nella leucemia mieloide acuta.

Come le caratteristiche del donatore e del tipo di cellule influenzano gli esiti del trapianto

Uno studio internazionale, al quale hanno partecipato anche Centri di trapianto italiani,  condotto dall’Acute Leukemia Working Party (ALWP) della European Society for Blood and Marrow Transplantation (EBMT), ha esaminato retrospettivamente 2200 pazienti per valutare l’impatto delle caratteristiche del donatore sui risultati del trapianto, in particolare gli esiti in termini di sopravvivenza libera da recidiva e senza malattia del trapianto contro l’ospite (in inglese: graft-versus-host disease, da cui la sigla, GvHD), utilizzando la ciclofosfamide post-trapianto come profilassi per GVHD.

Complessivamente, sono stati analizzati oltre 2200 pazienti. L’età mediana dei donatori era di 37 anni; il 37% dei donatori erano donne aventi come pazienti riceventi maschi nel 21% dei casi. Il 74% dei donatori ha donato cellule staminali ematopoietiche raccolte da sangue periferico.

L’età, il genere del donatore e la fonte delle cellule staminali sono stati identificati come fattori significativi per l’esito del trapianto: donatori più anziani (>37 anni) erano associati a una minore sopravvivenza libera da GVHD e recidiva, a maggiore mortalità non correlata a recidiva, a sopravvivenza libera da leucemia e alla sopravvivenza complessiva. Donatrici femmine per riceventi maschi hanno avuto un impatto negativo sul rischio di recidiva, su sopravvivenza senza leucemia, sopravvivenza complessiva, con maggiore rischio di GVHD cronica estesa e mortalità non correlata alla  recidiva di malattia. L’uso di sangue periferico come fonte di cellule staminali era correlato ad un aumentato rischio di GVHD acuta grave.

In base ai risultati dello studio i ricercatori concludono quindi che – quando possibile – per migliorare i risultati del trapianto si dovrebbero preferire donatori più giovani, evitare donatrici femminili per riceventi maschi, mentre l’uso del midollo osseo come fonte di cellule staminali ematopoietiche anziché del sangue periferico può aiutare a prevenire la GVHD.

Lo studio ha confermato che nei pazienti con leucemia mieloide acuta le variabili legate al donatore, come l’età, il genere e la fonte delle cellule staminali, hanno un impatto significativo sui risultati del trapianto di HSCT aploidentico che impiega la ciclofosfamide post-trapianto come profilassi della GVHD. La selezione ottimale del donatore dovrebbe quindi tenere conto di questi fattori per migliorare la sopravvivenza dei pazienti e ridurre il rischio di GVHD.

 

Fonte

Blood Adv. 2024 May 28;8(10):2332-41

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/38429091/