Leucemia linfoblastica acuta Philadelphia-positiva: risultati incoraggianti dalla combinazione dasatinib + CAR-T
Uno studio recente ha riscontrato percentuali molto alte di remissione profonda e un profilo di tollerabilità sorprendentemente buono negli adulti dall’utilizzo della combinazione di dasatinib e due terapie CAR-T senza ricorrere alla chemioterapia intensiva. I risultati sono promettenti e suggeriscono una possibile alternativa alle strategie tradizionali, ma servono conferme su un numero più ampio di pazienti.
Un recente studio clinico pubblicato su JAMA Oncology ha esplorato un approccio innovativo per il trattamento della leucemia linfoblastica acuta Philadelphia-positiva (LLA Ph+), una forma particolarmente aggressiva di leucemia. I risultati sono molto incoraggianti e fanno sperare in terapie più efficaci e meglio tollerate.
LO STUDIO: UN TRATTAMENTO SENZA CHEMIOTERAPIA INTENSIVA
Lo studio ha valutato una strategia priva di chemioterapia intensiva, che combina:
dasatinib, un farmaco mirato già utilizzato nei pazienti con LLA Ph+ che colpisce le cellule che presentano il cromosoma Philadelphia;
due terapie CAR-T in sequenza dirette contro le proteine CD19 e CD22 presenti sulle cellule leucemiche.
Sono stati coinvolti 28 pazienti adulti con LLA Ph+ appena diagnosticata. Tutti hanno iniziato con una breve terapia introduttiva a base di dasatinib + il farmaco cortisonico desametasone + il chemioterapico vindesina (detta “terapia di induzione”), seguita dalla somministrazione delle due terapie CAR-T e dal trattamento di mantenimento con dasatinib, allo scopo di tenere sotto controllo la malattia.
I RISULTATI PRINCIPALI
I dati raccolti dopo quasi 2 anni di osservazione mostrano risultati molto positivi:
85% dei pazienti ha raggiunto la remissione molecolare completa dopo la prima terapia CAR-T contro CD19;
dopo la seconda terapia CAR-T (anti-CD22), la remissione molecolare completa è rimasta molto alta (76% dei pazienti);
il 92% dei pazienti era ancora vivo dopo 2 anni;
solo due pazienti, che avevano entrambi alterazioni genetiche ad alto rischio già alla diagnosi, sono andati incontro a recidiva;;
solo un paziente ha avuto bisogno di trapianto di midollo dopo la terapia;
PERCHÉ QUESTI RISULTATI SONO IMPORTANTI PER I PAZIENTI?
Questa strategia terapeutica potrebbe portare alcuni vantaggi concreti per le persone con LLA Ph+-.
1. Meno chemioterapia intensiva à L’approccio è quasi completamente privo di chemioterapia tradizionale, riducendo il rischio di effetti collaterali severi.
2. Alte probabilità di remissione profonda à La combinazione dasatinib + CAR-T ha raggiunto percentuali di remissione più alte rispetto alle terapie standard, aumentando la possibilità di controllo duraturo della malattia.
3. Possibile riduzione della necessità del trapianto à Lo studio suggerisce che, grazie alle risposte molto buone, molti pazienti potrebbero evitare il trapianto di midollo, una procedura complessa e rischiosa.
4. Potenziale protezione contro le recidive nel sistema nervoso centrale à Le CAR-T possono raggiungere il cervello, e nello studio non è stato osservato alcun caso di recidiva a livello del sistema nervoso, nonostante l’uso limitato di chemioterapia intratecale (ovvero somministrata direttamente a livello encefalico).
5. Buona tollerabilità anche nei pazienti adulti à È particolarmente significativo perché gli adulti, rispetto ai bambini, tollerano peggio i trattamenti intensivi.
IN SINTESI
La combinazione di dasatinib e terapie CAR-T potrebbe rappresentare un'importante svolta nel trattamento della LLA Ph+, offrendo:
alte probabilità di remissione profonda;
una buona tollerabilità;
la possibilità di ridurre l'uso di chemioterapia e il trapianto di midollo.