La storia di Enrico, Volontario
Ho conosciuto AIL perché la figlia di un mio caro amico si è ammalata di Leucemia. In quell'occasione ho visto con i miei occhi quanto è importante fare volontariato per AIL.
Per un paziente, il supporto dei volontari dell’Associazione è importantissimo. I volontari AIL le sono stati vicini assistendola e regalandole tanti sorrisi.
Così appena arrivato alla pensione ho deciso di diventare un volontario e di entrare quindi a far parte di questa grande famiglia. Da quel giorno sono già passati 6 anni.
Attualmente mi occupo di accogliere i pazienti in una delle Case AIL della Sezione di Firenze, che ospita gratuitamente i pazienti non residenti durante le cure.
Qui sono diventato il nonno di tutti e con molte famiglie sono rimasto in contatto anche dopo la fine del percorso di cura dei pazienti. Ci vogliamo molto bene e se ho dei problemi di salute, come è successo ultimamente, mi chiamano per sapere come mi sento. Se qualche ex paziente torna a Firenze, passa sempre qui a trovarmi per darmi un abbraccio o un saluto.
Questo è il mio premio più bello: le persone che ho conosciuto mi restituiscono il doppio dell’affetto e dell’amore che cerco di dare loro.
Le famiglie che vengono qui in Casa AIL stanno attraversando un periodo molto difficile e spesso basta una parola, un sorriso per distrarli e aiutarli a combattere la malattia. È una piccola cosa, ma importante per chi sta soffrendo. Ogni tanto organizziamo anche delle cene e delle feste per i compleanni dei bambini e tutti scendono dalle loro stanze per stare in compagnia e passare un pomeriggio diverso.
Essere un volontario AIL è una cosa bella, che mi rende felice e mi dà molta soddisfazione. Per questo consiglio a tutti di donare il loro tempo e anche di sostenere AIL, perché questa Associazione può fare veramente la differenza nella vita di chi sta combattendo un tumore del sangue.
Storie di chi sostiene
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