Viaggi Solidali - La Storia Di Alessandro | AIL Onlus

    Viaggi Solidali - La Storia Di Alessandro | AIL Onlus

    L’AIL, tra i servizi offerti attraverso le Sezioni provinciali ai pazienti e ai loro familiari, include i cosiddetti viaggi solidali: la possibilità di sostenere viaggi verso centri di cura lontani dal luogo di residenza superando un ostacolo che, in presenza di difficoltà economiche, rischierebbe di mettere in crisi l’intero percorso di cura. La diagnosi di una Leucemia, di un Linfoma, di un Mieloma ha sempre un forte impatto sulla vita del paziente e dei suoi familiari. Oltre allo sconvolgimento di carattere emotivo, il malato deve anche affrontare una serie di difficoltà pratiche, non ultime quelle legate ad un’eventuale mobilità sanitaria. Ogni anno, in Italia, almeno un milione di persone si spostano dalla propria residenza in altre regioni per ricevere le cure di cui hanno bisogno. Si calcola che la mobilità sanitaria nel nostro Paese abbia un valore economico di quasi 4 miliardi di euro. Beneficiari del servizio viaggi solidali sono tutti i pazienti ematologici (e i loro familiari) costretti a spostarsi dalla propria residenza per ricevere le cure specialistiche salvavita in altri Centri. In un anno 1.077 famiglie sono state assistite in mobilità sanitaria nazionale e 111 in mobilità sanitaria internazionale grazie al sostengo di AIL

    La storia di Alessandro

    Ciao, mi chiamo Ale, ho 10 anni, sono nato a Reggio Calabria, città in cui vivo insieme ai miei genitori e a mio fratello.  Nell’estate di un paio di anni fa mi hanno ricoverato in ospedale e precisamente nel Reparto di Ematologia degli Ospedali Riuniti della mia città, dove mi hanno curato. Lì ho trascorso molto tempo, ma non mi sono annoiato perché insieme alle Operatrici del servizio Ludoteca AIL ho giocato e ho studiato grazie alla presenza delle Insegnanti della sezione ospedaliera, ho anche festeggiato il mio compleanno con una festa a sorpresa organizzata dal personale dell’Associazione AIL. Tutto procedeva bene con le terapie, però, dopo un anno dall’inizio del percorso di cura, la Dottoressa si accorse dagli esami, che la malattia era ritornata e disse ai miei genitori che era necessario fare il trapianto. Il Centro Trapianti per i bambini come me si trova a Roma e dopo un primo periodo di tristezza e preoccupazione per ciò che mi aspettava, insieme a papà e mamma siamo partiti per il ricovero a Roma. 

    L’Associazione AIL ci è stata molto vicina non solo nel darci quella carica di ottimismo che ci serviva ma anche nell’aiuto economico. Infatti abbiamo potuto usufruire dei biglietti aerei che l’Associazione ha pagato per noi. In quel periodo infatti solo papà lavorava, mentre mamma per stare vicino a me, aveva lasciato il lavoro. Fortunatamente il trapianto è andato bene, adesso sono cresciuto, al punto tale che quando vado in ospedale a fare i controlli, le Operatrici del servizio Ludoteca AIL, mi fanno tanti complimenti dimostrandomi l’affetto che hanno avuto per me sin dall’inizio del mio percorso di malattia. Adesso sono tornato a Reggio, frequento la seconda media presso la Scuola del mio quartiere e ringrazio AIL che ha permesso a me e ai miei genitori di viaggiare per curarmi ed essermi vicini nei momenti di prova.  Questa iniziativa è una cosa molto buona e spero che possa funzionare per il futuro e per tanti bambini e ragazzi che come me si devono curare e devono affrontare tanti viaggi a causa della malattia. Chi ha avuto questa idea è stato un genio! 

    Con affetto 

    Alessandro

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