La storia di Adriana, volontaria

    "Ho conosciuto l’AIL nell’anno scolastico '93/'94. Anno in cui, per forte volere ed impegno della sede locale dell’Associazione, venne istituita presso l’Ospedale Bianchi- Melacrino-Morelli di Reggio Calabria, una sezione sperimentale di scuola primaria."

    La storia di adriana, volontaria

    Ho conosciuto l’AIL nell’anno scolastico '93/'94. Anno in cui, per forte volere ed impegno della sede locale dell’Associazione, venne istituita presso l’Ospedale Bianchi- Melacrino-Morelli di Reggio Calabria, una sezione sperimentale di scuola primaria.

    È lì che è iniziata la mia esperienza di educatrice in un insolito contesto scolastico e con alunni che mai avrei immaginato.

    Ero smarrita, avevo perso tutte le mie certezze, non sapevo cosa avrei potuto “dare”. Accanto non avevo i miei colleghi, ma dei volontari.

    Disposta a mettere da parte la “matita rossa”, ho imparato ad usare nuovi linguaggi.

    Ho imparato ad accogliere, ad ascoltare, a non giudicare, a comunicare con un sorriso, con i silenzi, a sperimentare e a trasmettere la forza della speranza, a dare sempre fiducia.

    È stato l’anno scolastico di cui ancora oggi conservo una grande, autentica eredità: accettare ed accogliere.

    L’anno dopo ero volontaria anche io.

    Oggi sono anche responsabile della Ludoteca, altra iniziativa di grande valore, voluta per rispondere efficacemente alle necessità quotidiane dei piccoli pazienti e delle loro famiglie, perché la malattia interessa non solo il paziente, ma tutta la famiglia.

    Il progetto ludoteca è articolato in una serie di interventi professionali messi in atto dall’equipe composta da una psicologa, una pedagogista, due ludiste, che assicurano la costante presenza al fianco dei piccoli pazienti, nei diversi settori della divisione di ematologia.

    Sono molte le attività come questa che AIL ha realizzato nel corso degli anni e tante sono quelle che si propone di realizzare grazie al vostro aiuto.

    Adriana

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